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Amo ascoltare e tradurre delle canzoni italiane, e dato che sono bilingue, posso farlo personalmente, senza traduttori automatici e rimanendo fedele al significato originale del testo italiano. Ho creato questo blog per poter condividere questa musica così meravigliosa con tutti voi... Siate benvenuti!
* "Kara Hidden" non è il mio vero nome, ma soltanto uno pseudonimo.

I love listening and translating italian songs, and because of I'm bilingual, it's something I can do personally, without automatic translators and keeping the original meaning of the italian text. I have created this blog to share this so wonderful music with all you... Be welcome!
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La coppia più bella del mondo: Storia della canzone

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"Noi siamo una coppia, ma siamo anche in tre. Adriano, io e Gesù. Con un terzo come Gesù si sta benissimo: l'amore è assicurato" (Claudia Mori)


La coppia più bella del mondo

1967, L.Beretta - M.Del Prete - P.Conte, Ed. Clan


Nel 1964, un po' a sorpresa, Adriano Celentano lascia Milena Cantù e sposa l'attrice Claudia Mori, conosciuta sul set del film "Uno strano tipo".

Nel 1965 nasce la loro prima figlia, Rosita. Da quel momento, il pubblico assiste a un cambiamento nello stile del "Molleggiato", che diventa un tranquillo milionario casalingo. Acquista un terreno alla periferia di Milano e ci crea un galoppatoio, con tanto di tribunetta. Va a spasso con moglie e figlioletta, la sera se ne sta in casa a leggere il giornale davanti alla tv, e comincia a esprimere le sue perplessità sul mondo che lo circonda. Nel 1966 escono le prime "canzoni-predica": si comincia con 'Il ragazzo della via Gluck' e 'Mondo in Mi 7'. E nel 1967 si prosegue: a primavera vengono pubblicati, quasi contemporaneamente, due 45 giri: 'Tre passi avanti' e 'La coppia più bella del mondo'. Della prima, sorprendentemente conservatrice (specie pensando alla carica rivoluzionaria del primo Celentano) il cantante dice: "Non ho voluto dare addosso al beat, ma solo dire la mia opinione su quello che è stato il fenomeno musicale più pesante degli ultimi anni". Quanto alla seconda, è una aperta presa di posizione contro le prime raccolte di firme per una legge che consenta agli italiani di divorziare e contro le ipotesi hippy di "libero amore". Celentano la canta con la moglie, entrata nel Clan in punta di piedi, ma destinata a diventarne, decenni dopo, l'amministratore delegato.

Il brano è costruito su un valzer quantomai in controtendenza con le tendenze musicali del 1967 - ma notoriamente, Celentano ha sempre fatto convivere il rock con qualche 'Tangaccio' o altri ritmi tradizionali (in seguito approfitterà dell'impianto semiserio di tale "valzerone" per dare vita a versioni ironiche e divertite del brano - indimenticabile un duetto televisivo con Mina, quasi impossibilitata a contenere le risate). La musica è di Paolo Conte, giovane avvocato astigiano che ha scritto da poco un testo per Carmen Villani ('Grin, grin, grin'). Secondo Conte, "Nei tre anni successivi al mio primo contratto editoriale, non era accaduto praticamente nulla. Eppure a me pareva che la mia musica fosse buona. Andai alla sede e trovai la segretaria del direttore, prototipo della segretaria competente e sveglia. Le dissi con disinvoltura che cercavo un paroliere (allora non immaginavo nemmeno lontanamente che un giorno mi sarei scritto io stesso i testi). Lei mi domandò se avevo preferenze e io risposi Luciano Beretta. Era "il paroliere", quello più in auge. Lavorava molto con Celentano. La segretaria ci fissò un appuntamento ed io gli fornii degli spartiti. Fortuna volle che egli stesse cercando una musica per una canzone fatta su misura per Celentano e la moglie i quali, allora, volevano creare un duo. Scrissi perciò la musica per quel testo di circostanza: dopo una settimana era in testa alle classifiche e trasmessa a tutte le ore". (da "Conte - 60 anni da poeta, Franco Muzio Editore)

Tuttavia, Celentano non crede immediatamente al brano, e decide di "tenere il piede in due scarpe" pubblicando due dischi contemporaneamente, per tastare il polso al pubblico ("Ho voluto provare, vedere cosa succede. E vedrai che anche stavolta i fatti mi daranno ragione come sempre", dice a Gigi Vesigna, inviato di "Bolero"). Nel mese di giugno Celentano parte per il Cantagiro: una ventina di giorni su e giù per l'Italia. E' uno dei "big" della kermesse, insieme a Little Tony e Rita Pavone - ma anche il Clan è presente in forze: col "capo" ci sono Milena Cantù, Gino Santercole, Ico Cerutti, Pilade. La serata inaugurale (21 giugno 1967), quando il pubblico presente allo stadio di Catania si aspetta 'Tre passi avanti', Celentano propone invece 'La coppia più bella del mondo', che dal 3 giugno stava salendo in modo impressionante in classifica. Il 15 luglio avrebbe tolto il n.1 a 'La mia serenata' di Jimmy Fontana, e per cinque settimane sarebbe rimasta in testa. Il brano sarebbe uscito dalla top ten solo il 21 ottobre.

Il Cantagiro si conclude con un film-documentario di Camillo Mastrocinque che prende il titolo dalla canzone (ma individua nella coppia più bella quella costituita da Walter Chiari e Paola Quattrini, i due presentatori). Ma la kermesse itinerante e l'affermazione urbis et orbis della saldezza della coppia provocano le prime crepe all'interno del Clan (un po' come succederà ai Beatles…). Sempre Vesigna infatti scrive su "Bolero": "Allo stadio Ferraris di Genova Adriano ha cacciato Milena Cantù dal Clan dopo una lite tra Adriano ed Eugenio Cantù, il fratello. Già Milena era stata multata per essere arrivata tardi a uno spettacolo dopo aver passato la giornata con il fidanzato Fausto Leali. Dopo una seconda multa, Eugenio ha accusato Adriano di non pagare regolarmente a sua sorella i diritti dei dischi venduti. La cantante ha commentato: 'Prima o poi doveva finire così'. (…) A quanto pare chi comanda effettivamente nel Clan non è Adriano ma la sua gelosissima moglie".

La signora Celentano ha recentemente confermato la propria gelosia: "Pensavo di avere sposato un uomo, invece mi accorsi di essere sposata a un mito. Non volevo condividerlo con nessuno". La "coppia più bella del mondo" è comunque rimasta fedele alla filosofia espressa dalla canzone: "Il matrimonio è come una gita: inventi nuovi giochi per prolungare la vacanza. Ma bisogna impegnarsi. L'obiettivo è vivere per sempre accanto alla persona che ami, anche nei momenti brutti. Resistere, per costruire insieme. Le nozze non sono obbligatorie, ma chi si sposa deve sapere che è un sacramento. Chi non se la sente, può scegliere la convivenza. La società è fondata sulla famiglia: e nuclei deboli fanno la società fragile. Cambiare continuamente non aiuta: si cancellano i punti di riferimento. Oggi ci si lascia con troppa facilità. Noi non abbiamo pensato alla separazione, neppure nei momenti di crisi. Ogni distacco crea sofferenza: come si fa a costruire la felicità sulla sofferenza altrui?". (da un'intervista al "Corriere della Sera", luglio 1994)


Gli interpreti

Adriano Celentano

Nato a Milano il 6 gennaio 1938. Compie i primi passi nel mondo dello spettacolo imitando Jerry Lewis. Esordisce come cantante nel 1957 accompagnato Rock boys al Palazzo del Ghiaccio di Milano. Tra i brani più famosi: Ventiquattromila baci (presentato a Sanremo nel 1961), Il tuo bacio è come un rock, Pregherò, Il ragazzo della Via Gluck, Chi non lavora non fa l'amore (cantata con Claudia Mori e vincitrice del Festival di Sanremo del 1970), Svalutation.
Nel 1961 fonda il Clan Celentano e nel 1962 il Clan debutta con Stai lontana da me. Adriano Celentano è inoltre protagonista di pellicole di successo come Serafino, Rugantino, Geppo il folle, Yuppi du . A partire da "Fantastico" (1987) diviene uno dei più seguiti e discussi conduttori televisivi d'Italia, come hanno dimostrato i recenti "Francamente me ne infischio" (2000) e ultimo lo spettacolo "125 milioni di caz..te" che lo vede anche in veste di regista.


Claudia Mori

Nata a Roma il 12 febbraio 1944. Claudia Moroni, in arte Claudia Mori inizia la carriera come attrice, ma già nel 1961 incide il primo disco: Non guardarmi. Incontra il futuro marito, Adriano Celentano, sul set di un film e con lui partecipa al Festival di Sanremo del 1970 vincendo con la canzone "Chi non lavora non fa l'amore".


Gli autori

L’astigiano Paolo Conte, uno dei massimi artisti della canzone italiana, ha iniziato la carriera alternando la professione di avvocato a quella di autore di musiche per brani salutati da un notevole successo (“La coppia più bella del mondo”, “Azzurro”, “Genova per noi”, “Onda su onda”). A partire dalla metà degli anni ’70 si decide a diventare a tutti gli effetti cantautore. Gli anni ’80 sono quelli della consacrazione europea: il suo stile che fonde swing, esotiche milonghe e “fisarmoniche di Stradella” conquista Francia e Olanda; nel 1998 anche l’America si accorge di lui: “Rolling Stone” e il “New Yorker” inseriscono la sua raccolta “The best” tra i 50 dischi dell’anno, il regista Lawrence Kasdan imita Roberto Benigni (che lo aveva fatto in “Tu mi turbi”) ed inserisce “Via con me” nel suo film “French kiss” con Meg Ryan e Kevin Kline. Nel frattempo Conte dirada le sue uscite discografiche per dedicarsi al progetto del musical “Razmataz”.

Autori del testo sono Luciano Beretta e Miki Del Prete, collaboratori del cantante fin dal 1959. Lo scomparso Beretta, ex ballerino, era considerato il "poeta" del Clan, del quale è stato il paroliere principale sino ai primi anni '70; con Ricky Gianco scrisse tra l'altro 'Pugni chiusi', interpretata da Demetrio Stratos, cantante dei Ribelli (un gruppo nell'orbita del Clan). Più controversa, secondo molti, la figura di Del Prete: amico inseparabile del cantante, ne seguì i primi passi e ne diventò consulente e portavoce. Da più parti si sostiene che Del Prete figuri come autore (anche delle trasmissioni di Celentano, compresa '125 milioni di ca**ate', del 2001) come forma di compenso per la sua attività di "luogotenente" e consigliere dell'amico. Il trio Celentano-Beretta-Del Prete ha firmato tra l'altro 'Chi non lavora non fa l'amore', 'Mondo in Mi 7' (con Mogol), 'Storia d'amore', 'Sotto le lenzuola' e 'Viola'. Beretta e Del Prete sono anche coautori di 'Una carezza in un pugno' con Gino Santercole e (insieme a un'altra coppia collaudata, Pace-Panzeri), di 'Nessuno mi può giudicare', brano originariamente pensato per Celentano e poi inciso da Caterina Caselli.


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