"Ascoltando 'Insieme a te non ci sto più' non riusciamo a non commuoverci" (Aldo Grasso, critico televisivo)
"La canzone con cui Caterina ci ha lasciati è un evergreen. E' un brano meraviglioso, ho voluto cantarlo perché questa cosa di non cantare mai gli evergreen è una cosa brutta che succede in questo paese" (Ornella Vanoni)
"E' bellissima. L'ho incisa perché ho sempre pensato che avrebbe meritato un arrangiamento moderno" (Franco Battiato)
Insieme a te non ci sto più
1968, P.Conte-V.Pallavicini, Ed.Sugarmusic
Reduce dalla vittoria al Cantagiro 1968 con 'Il volto della vita', ovvero 'Days of pearly spencer' di David McWilliams, Caterina Caselli concluse un'annata lusinghiera incidendo un brano composto dalla coppia di autori che quell'anno avevano regalato a Celentano un quasi inaspettato ma clamoroso successo estivo: 'Azzurro'.
Ha scritto Mario Luzzatto Fegiz, critico del Corriere della Sera: "Nel 1968 il periodo beat si sta avviando alla fine, e Caterina Caselli cambia decisamente indirizzo musicale chiudendo un'epoca di grande popolarità e cercando nuovi sbocchi per il futuro. E così, dopo i ritmi shake di 'Nessuno mi può giudicare' e 'Sono bugiarda', punta a canzoni dagli arrangiamenti più elaborati, dalle melodie ampie. 'Insieme a te non ci sto più' è scritta da Paolo Conte e Vito Pallavicini; un bel motivo che già nel titolo indica chiaramente la storia di un amore che finisce".
Dopo aver preso contatto con la neonata etichetta dei Beatles, la Apple, nel tentativo di realizzare una versione inglese della canzone, a novembre Caterina Caselli presentò il brano a Canzonissima, sfoggiando per l'occasione una nuova pettinatura. Ma il suo destino nella gara era segnato: si imbattè subito nel cantante che in tale periodo dominava la gara: Gianni Morandi. "Non posso contare sui voti femminili: le donne, tra me e lui, scelgono lui", commentò all'epoca la Caselli. Morandi ottenne più di un milione e mezzo di voti - dieci volte il numero raggiunto dai suoi rivali immediati, Little Tony e la Caselli, i quali riuscirono comunque a guadagnarsi la finalissima, mentre altri cantanti blasonati furono letteralmente travolti da Morandi: tra questi, Ornella Vanoni, Don Backy, Fausto Leali e Betty Curtis.
Il 16 novembre 'Insieme a te non ci sto più' entrò in classifica; rimase nella top ten sino al 18 gennaio - ma ormai era già tempo di pensare al Festival di Sanremo, dove la cantante emiliana presentò 'Il gioco dell'amore' insieme a Johnny Dorelli. La canzone di Conte e Pallavicini comunque sarebbe stata riscoperta nel…secolo successivo, grazie al tributo di una grande interprete (Ornella Vanoni), un grande autore (Franco Battiato) e un grande regista (Nanni Moretti), che l'avrebbero fatta propria.
La stanza del figlio
Apparentemente, 'Insieme a te non ci sto più' non fa che guadagnare estimatori manmano che passa il tempo. Il regista Nanni Moretti se ne è servito addirittura due volte nei suoi film. La prima volta fu nel 1984 nel film 'Bianca': il brano era in sottofondo mentre il protagonista manifestava un paradossale desiderio di suicidarsi. La seconda volta è avvenuto nel 2001, ne 'La stanza del figlio'. Moretti ha dichiarato: "Come mi capita sempre quando faccio un film, anche in questo caso ho scelto le canzoni per prima cosa. E' buffo perché mi sono ricordato di aver già utilizzato in 'Bianca' la canzone della Caselli soltanto dopo averla inclusa nella colonna sonora de 'La stanza del figlio'".
La canzone gioca un ruolo particolarmente significativo nel film - uno dei più acclamati del regista romano. Sulla rivista "Film TV", Emanuela Martini ha così descritto il modo in cui 'Insieme a te non ci sto più' entra nel meccanismo della vicenda:
"Le disarmonie di troppe pazzie e paure (tutte in fila, sul lettino o sulla poltrona dello psicanalista) sembrano trovare un punto saldo armonico: 'Insieme a te non ci sto più', canta Caterina Caselli dal registratore in auto. Moretti si unisce, poi tutti gli altri, in una di quelle piccole scene di serenità assoluta che il regista sa cogliere così bene, una partita a pallone o 'Ritornerai' di Bruno Lauzi, in una chiesa. Ma quei corridoi e quei carrelli non sono là per caso o per vezzo. Sono un indizio drammaturgico preciso. Una morte e tutto s'incrina, sprofonda, e tutto quello che c'era prima, gli stessi luoghi, gli stessi gesti, continua a esistere solo all'insegna del dolore".
I ricordi di Caterina
"Caterina cantava un po' come una lavandaia. Ma io ero attratto proprio da quella diversità della voce" (Paolo Conte)
Racconta Caterina Caselli: "E' una delle canzoni che ho amato di più, forse la mia preferita in assoluto tra quelle che ho interpretato. Era il settembre '68, e a segnalarmi la canzone fu una persona che non era della nostra casa discografica, ma era rimasto colpito dal pezzo. Capii subito perché: la ascoltai per sei giorni di fila, non ascoltavo altro. Non riuscivo a staccarmene, ricordo che ero chiusa in una stanza, presa, posseduta da quella canzone. La incidemmo, con arrangiamento dello stesso Paolo Conte eseguito dall'orchestra di Franco Monaldi; insieme a noi c'era un famoso chitarrista, un jazzista che suonava in quasi tutti i brani di quel tempo: Bruno De Filippi. Era come il prezzemolo: bravo, veloce, simpatico e di buon carattere, tutte caratteristiche che lo rendevano molto richiesto. Sul lato B del 45 giri finì un altro brano di Paolo che a me era piaciuto molto, si intitolava 'Il dolce volo' - se vogliamo il testo anticipava dei film 'osèe' che avrebbero avuto successo anni dopo, un incontro tipo Histoire d'O...".
Interpreti
Caterina Caselli
Nata a Magreta (Modena) nel 1946, dopo essersi "fatta le ossa" in locali quali il Capriccio e il Piper di Roma come cantante e bassista, nel 1966 diventa l'esponente di maggiore successo del beat italiano grazie a "Nessuno mi può giudicare", presentata al Festival di Sanremo. Per diversi mesi il brano domina letteralmente le classifiche di vendita, tanto che al confronto i singoli successivi ("Perdono", "Cento giorni", "Sono bugiarda", "Il volto della vita", "Insieme a te non ci sto più") sembrano avere un impatto minore - anche quando, come 'Perdono', vincono il Festivalbar. Negli anni successivi tenta di uscire dall'immagine del "casco d'oro" beat, interpretando brani d'autore.
Negli anni '70 la sua attività di cantante si dirada, e dopo il ritorno a Sanremo nel 1990 con "Bisognerebbe non pensare più a te", si dedica a tempo pieno all'attività di discografica per l'etichetta Sugar: tra i nomi da lei lanciati negli ultimi dieci anni ci sono Paolo Vallesi, Gerardina Trovato, Francesco Baccini, Andrea Bocelli, Avion Travel, Elisa.
Altri interpreti
Ornella Vanoni
Franco Battiato
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