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Gli occhi di tua madre: Storia della canzone

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Gli occhi di tua madre

1976, O.Avogadro - S.Giacobbe - D.Pace, Ed. Insieme/CA.MO


Il 1976 è l'anno della definitiva affermazione dei cantautori, che diventano consistenti fenomeni da classifica: tra i dischi più venduti dell'anno ci sono infatti Guccini con 'Via Paolo Fabbri', Venditti con 'Lilly', De Gregori con 'Bufalo Bill', Bennato con 'La torre di Babele'.

Vanno a gonfie vele anche la disco-music (soprattutto con Donna Summer e Barry White) e il rock, anche se in attesa della ventata di novità del punk a tenere banco sono nomi che già nel 1976 sono 'monumenti': Santana ('Amigos') e Bob Dylan ('Desire'). In questo scenario, fatta eccezione per Battisti e Mina che fanno corsa a sé, è un anno difficile per i cantanti italiani di musica leggera - per non parlare della canzone sanremese.

I cosiddetti "anni di piombo" sono infatti, per il Festival della Canzone, anni di profonda crisi. Secondo la maggior parte degli addetti ai lavori, Sanremo è giunto al capolinea, e propone brani che, classifiche alla mano, non piacciono alla gente. L'edizione precedente, svoltasi in un clima di disinteresse generale (nonostante le polemiche e le accuse di corruzione che si levano da più parti) se l'è aggiudicata Gilda con 'Ragazza del sud', alla cui precaria consistenza le altre canzoni in gara avevano davvero poco da opporre.

L'organizzazione del XXVI Festival è affidata a Vittorio Salvetti, il re del Festivalbar. Questi cerca di dare una rinfrescata chiamando ospiti stranieri, parecchi complessi italiani e un presentatore come Giancarlo Guardabassi, aspirante erede di Lelio Luttazzi alla radio. Il tentativo non sarà dei più fortunati: una sola canzone, tra tutti i brani partecipanti a Sanremo '76, entrerà nella top ten italiana - ma il suo ingresso in hit-parade avverrà il 1 maggio, cioè a più di due mesi dalla conclusione del Festival: segno evidente della scarsa influenza della partecipazione alla kermesse sul successo de 'Gli occhi di tua madre', scritta e interpretata da Sandro Giacobbe.


Nascita della canzone

"Dopo il successo di 'Signora mia', tra me e Daniele Pace crebbe l'affiatamento. Una delle cose che avevo notato da subito era che quando ci mettevamo a parlare di certi argomenti, di certi sentimenti complicati, lui si esaltava. Per questo tra 'Signora mia' e 'Gli occhi di tua madre' ci sono delle analogie: lui voleva scrivere qualcosa che andasse al di là della canzone tradizionale, toccare certi argomenti abbastanza inediti per l'epoca", spiega il cantautore ligure.

Curiosamente, proprio a Sanremo 1976 viene presentata una canzone ('Signora tu', di Miko), nella quale riecheggiano i temi (oltre che il titolo) del primo successo di Giacobbe, 'Signora mia': "Sembra un po' strano che tu così donna ami un bambino/ma quando sento il tuo corpo vicino/So che ti amo", recita il testo. Ma Giacobbe e Pace sono già oltre il semplice rapporto tra un ragazzo e una donna matura… "Con 'Signora mia' avevamo parlato del 20enne che si innamora della donna adulta; con 'Gli occhi di tua madre' arrivammo a ipotizzare un feeling con la madre della fidanzata. Ma ammetto che abbiamo giocato sull'equivoco: il testo poteva suggerire che il protagonista avesse un rapporto anche con la madre, ma in realtà la situazione che aveva ispirato la canzone era più poetica. In realtà lui, attraverso gli occhi della madre, capiva di essere innamorato della figlia. E posso dirlo perché il protagonista ero io…

"Daniele Pace era ormai diventato una sorta di psicologo, per me: voleva che gli raccontassi tutto quello che facevo, in particolare le cose strane e particolari. Quindi gli avevo raccontato un episodio capitatomi qualche anno prima, negli anni della gavetta. Avevo conosciuto una signora molto simpatica che veniva a chiacchierare con me, mi chiedeva canzoni, mi dava dei bacetti…un tipo di corteggiamento molto blando, una simpatia. Un giorno scoprii con un po' di imbarazzo che questa signora era la mamma della ragazza con cui uscivo in quel periodo…".

"Dopo aver lavorato sull'idea concordata con Pace, arrivai a Milano, nella sede della casa discografica, con la melodia finita e l'idea del testo, e le sottoposi a Pace e Oscar Avogadro, con cui avevo già fatto qualche cosa. Incidemmo il brano con il nostro team abituale: Tullio De Piscopo alla batteria, Giampiero Felisatti alla chitarra, Luigi Cappellotto al basso, e Danilo Vaona come arrangiatore.

"Il testo poi ebbe qualche problema con la censura. In Rai le canzoni venivano passate al vaglio da una commissione che stabiliva se contenevano cose che si potevano dire oppure davano fastidio all'opinione generale. Noi sapevamo che il tema era un po' audace, e infatti ci fecero cambiare alcune frasi - ora non ricordo più quali, ma è evidente che nel 1976 parlare di mamme in quel modo - a Sanremo, poi - non era facile".


Sanremo 1976

Nel tentativo di rilanciare il Festival, Vittorio Salvetti opera alcune scelte radicali: toglie l'Orchestra e fa cantare su basi registrate. Chiama al Salone delle Feste del Casinò (che ospita la rassegna per l'ultima volta) alcuni ospiti stranieri, ad esempio Julio Iglesias o la popolarissima (allora) rock-girl Suzi Quatro. Inoltre, fa partecipare alla gara un gran numero di complessi: Camaleonti, Profeti, La Strana Società, Gli Opera, La Nuova Gente, Gli Albatros, Ricchi e Poveri, Daniel Sentacruz Ensemble, Armonium. Ai pochi "big" della canzone italiana (quasi tutti in un periodo difficile, come Peppino Di Capri, Orietta Berti, Sergio Endrigo) vengono opposti molti giovani, la maggior parte dei quali a dir la verità fa rapidamente perdere le proprie tracce (Miko, Maggie Mae, Ezio Maria Picciotta, Gloriana, Antonio Buonuomo, Carlo Gigli, Umberto Lupi, Vanna Leali, Silvano Vittorio).

"C'erano molte novità", ricorda Sandro Giacobbe: "ad esempio il presentatore, Giancarlo Guardabassi, che era noto ai giovani perché presentava 'Dischi Caldi' a RadioRai. Poi la gara era strutturata a squadre: ce n'erano cinque, io ero caposquadra della mia - infatti mi pare di aver vinto come caposquadra, e di essere arrivato terzo per la classifica generale… Era un regolamento davvero complicato. Un'altra cosa che ricordo è che c'erano molti gruppi, l'unico cantautore probabilmente ero io… Avevo legato molto con Daniel Sentacruz, Wes e Dori Ghezzi e Toto Cutugno, che allora si presentava come cantante degli Albatros".

Vincitore è il veterano Peppino Di Capri, con 'Non lo faccio più', uno brano melodico nella scia di 'Champagne'. Secondi sono Wess e Dori Ghezzi ("Come stai, con chi sei"). Al terzo posto, un ex aequo, che si estende agli unici due brani che riusciranno ad attirare l'attenzione del pubblico e delle prime radio private: 'Volo AZ 504' degli Albatros e 'Gli occhi di tua madre' di Sandro Giacobbe. Questa sarà l'unica canzone a scalare la hit-parade - ma, particolare importante, solo nove settimane dopo la conclusione del Festival, a riprova della scarsissima sintonia tra Sanremo e i gusti del pubblico. 'Gli occhi di tua madre' peraltro rimarrà tra i primi dieci fino alla metà di luglio: il n.1 le verrà negato da Lucio Battisti ('Ancora tu') e dalla "meteora" Afric Simone ("Ramaya").


Gli autori

Sandro Giacobbe

Daniele Pace è stato uno degli autori di maggiore successo della canzone italiana. E' scomparso nel 1985, dopo aver firmato una quantità notevole di successi della canzone italiana, a partire da "Nessuno mi può giudicare" (1966) fino a "E la luna bussò" (1979). Oltre ad aver costituito un terzetto semileggendario di autori con Mario Panzeri e Lorenzo Pilat, ha ottenuto un discreto successo come solista con la canzone "Che t'aggia fa" (1979), e un impressionante successo di vendite con il gruppo goliardico degli Squallor, formato insieme al discografico Alberto Cerruti, al paroliere Giancarlo Bigazzi e al musicista Totò Savio.

Rivelatosi con brani cantati da Sandro Giacobbe ('Gli occhi di tua madre' e 'Il giardino proibito'), Oscar Avogadro ha scritto canzoni per Mina, Ornella Vanoni, Anna Oxa, Loredana Bertè. Tra i suoi maggiori successi, 'Margherita non lo sa' (Dori Ghezzi), 'E la luna bussò' (Loredana Bertè), 'A me mi piace vivere alla grande' (Franco Fanigliulo), 'Era bella davvero' (Drupi), 'Non scendo' (Anna Oxa) e 'Dolcissima' (Mario Lavezzi).


Fonte: Link

1 COMENTARIOS:

Anónimo dijo...

Amo la canzone gli occhi di tua madre!non so se è vero ma mia nonna diceva sempre ke questa canzone era x mia zia......diceva ke la ragazza con cui usciva era lei......Kissa'come!

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