Letra y Traducción en español de Canciones Italianas · Italian songs lyrics with spanish translation · Testi di canzoni italiane con traduzione in spagnolo

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Adoro escuchar y traducir canciones italianas, y gracias a que soy bilingüe puedo hacerlo personalmente, sin traductores automáticos y manteniéndome fiel al significado original del texto italiano. He creado este blog para poder compartir esta música tan maravillosa con todos vosotros... ¡Sed bienvenidos!
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Amo ascoltare e tradurre delle canzoni italiane, e dato che sono bilingue, posso farlo personalmente, senza traduttori automatici e rimanendo fedele al significato originale del testo italiano. Ho creato questo blog per poter condividere questa musica così meravigliosa con tutti voi... Siate benvenuti!
* "Kara Hidden" non è il mio vero nome, ma soltanto uno pseudonimo.

I love listening and translating italian songs, and because of I'm bilingual, it's something I can do personally, without automatic translators and keeping the original meaning of the italian text. I have created this blog to share this so wonderful music with all you... Be welcome!
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Cosa hai messo nel caffè: Storia della canzone

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"Sono un clown, non so cantare, però mi diverte e faccio divertire. La musica leggera vuol dire canzonette, non è necessario che queste parlino di amori perduti, drammi, dolori, passioni travolgenti. Ogni tanto si ha voglia di sentire una canzonetta allegra, e allora…eccomi qua. Voilà, c'è Antoine che vi fa ridere. Cosa volete di più? Mi sembra che basti" (Antoine a Sanremo, 1969)


Cosa hai messo nel caffè

1969, G.Bigazzi-R. Del Turco, Ed. Sugarmusic


Inizialmente la canzone doveva chiamarsi 'Il veleno nel caffè', e come partner sanremese di Del Turco, re dell'estate 1968 con 'Luglio', doveva esserci Sergio Leonardi, giovane cantante romano che aveva riportato all'attenzione l'antica 'Non ti scordar di me'.

Così oggi Del Turco descrive la canzone: "Era all'incirca sulla lunghezza d'onda di 'Luglio', nella strofa c'era un'ispirazione un po' alla Burt Bacharach, mentre il testo era stato un'idea di Giancarlo Bigazzi, molto carina, con un piccolo doppio senso, nulla di esagerato, rispetto a quanto si sente oggi…". Poche settimane prima del Festival, tuttavia, Del Turco viene a sapere che a lui è stato abbinato, come partner, Antoine, l'estroso cantante francese che per due volte era passato da Sanremo, e per due volte si era rivelato un ciclone: con 'Pietre' e 'La tramontana'. A Del Turco, sulle prime, la cosa non piace molto, e si dice che minacci di andarsene alla prima guasconata del collega. I due non vivono il Festival allo stesso modo: l'estroverso Antoine appare, sorridente, un po' ovunque - specie dove ci sia un fotografo. Lo schivo Del Turco, reduce da una tournée americana caratterizzata da attacchi di nostalgia per la sua Firenze, rimane nella sua camera a leggere e non fa che telefonare alla moglie.

La crisi rischia di scoppiare quando Del Turco sente la sua canzone nell'arrangiamento più 'chiassoso' e scanzonato studiato per la versione di Antoine. Questi dichiara al settimanale 'Bolero': "Io e Riccardo siamo buoni amici, e abbiamo chiarito tutto. Il fatto è che i dirigenti della sua casa discografica avevano paura che io vendessi tutti i dischi e Riccardo neppure uno, perché la mia versione della canzone, più svelta, più ritmata, gli era parsa più orecchiabile e di facile presa sul pubblico. Comunque io e Riccardo ci siamo stretti la mano. Bisogna considerare anche che Del Turco, per ogni mio disco venduto, guadagna esattamente quanto me perché è l'autore". Alla fine Antoine sceglie di non esagerare, salendo sul palco in smoking - una scelta piuttosto ironica, a confronto con il bizzarro abbigliamento "yè-yè" esibito gli anni precedenti. Alla fine, la canzone non si piazza molto bene: "Un quattordicesimo posto. Mi consolo pensando che quell'anno anche Battisti finì a fondo classifica", commenta oggi Del Turco. A vincere sono Bobby solo ed Iva Zanicchi con 'Zingara', seguiti da Sergio Endrigo e Don Backy. A bocca asciutta molti altri "big" quali Gigliola Cinquetti ('La pioggia'), Caterina Caselli ('Il gioco dell'amore'), Lucio Battisti ('Un'avventura', in coppia con Wilson Pickett), Little Tony ('Bada bambina'), e Rita Pavone ('Zucchero'), Claudio Villa ('Meglio una sera piangere da solo') e la giovanissima Nada ('Ma che freddo fa').

Anni dopo, un altro caffè, anzi, "Il Caffè", avrebbe consolato Del Turco: il locale da lui aperto, alla fine degli anni '70, nel centro di Firenze, davanti a Palazzo Pitti. "L'idea mi venne vedendo che in città stavano chiudendo tutti i vecchi caffè. Allora ne aprii uno che sembrava d'epoca, era un falso - ma fatto con un certo gusto. C'è stato un momento straordinario in cui era davvero un punto di riferimento per tanti artisti: quando venivano in città Fellini o Mastroianni facevano un salto volentieri, perché era un ambiente carino. Qualche tempo fa ho passato la mano - ora sono in pensione, e mi godo il mare. Del resto, di me si dice che sono pigro, e forse è vero…".


Gli interpreti

Nato a Firenze nel 1941, Riccardo Del Turco ha sempre vissuto a Fiesole lontano dal caos del mondo dello spettacolo. Inizia la carriera come cantante nell'orchestra di Riccardo Rauchi. Dal 1963 è scritturato alla Bussola di Viareggio insieme a Luigi Tenco. A partire dal 1966, con 'Figlio unico', comincia a farsi conoscere dal grande pubblico. Con 'Luglio' vince il Disco per l'estate 1968 e va al n.1 in classifica: il brano rimarrà un 'tormentone' anche nei decenni successivi. Del Turco viceversa non riuscirà più a ripetersi, anche a causa del carattere poco competitivo: a partire dagli anni '70 il suo rapporto con la canzone è molto distaccato, mentre ha molto successo aprendo un raffinato caffè nel pieno centro di Firenze. Negli anni '80 si ripresenta a Sanremo due volte, ma passa quasi inosservato, nonostante uno dei brani sia firmato da Mogol. Negli anni '90 fa anche il produttore - ma il traumatico insuccesso del suo protetto Boris a Sanremo lo persuade una volta per tutte che il mondo della musica non si adatta al suo carattere.

Antoine/Antonio Muraccioli è nato nel 1944 a Tamatave, nel Madagascar. Dopo aver girato parecchi paesi già negli anni dell'infanzia, al seguito della famiglia, nel 1966 incide il suo primo disco, 'Les elucubrations d'Antoine'. Sull'onda del successo francese, Herbert Pagani lo contatta e lo convince ad incidere anche canzoni in italiano. Nel 1967 si presenta a Sanremo, cantando 'Pietre', che ottiene un notevole successo anche perché intonata al suo stravagante personaggio, uno dei primi "freak" visti in Italia. Sarà al Festival anche nelle successive quattro edizioni: con 'La tramontana', accolta molto bene dal pubblico, e poi con 'Cosa hai messo nel caffè', 'Taxi, taxi' e 'Il dirigibile'. Negli anni '70 gradualmente si allontana dalle hit-parade, anche perché nel 1974 intraprende un giro del mondo in barca a vela "in solitario", della durata di 6 anni. Alla fine, nel 1979 torna a Sanremo con 'Nocciolino', canzone che riprende lo spirito scanzonato di 'Pietre'. Riprende a fare il giramondo, e comincia a pubblicare libri di ricordi e fotografie; poi comincia a realizzare dei documentari di grande successo - trasmessi anche in Italia, dalla Rai - sulle isole da lui visitate.


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