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Adoro escuchar y traducir canciones italianas, y gracias a que soy bilingüe puedo hacerlo personalmente, sin traductores automáticos y manteniéndome fiel al significado original del texto italiano. He creado este blog para poder compartir esta música tan maravillosa con todos vosotros... ¡Sed bienvenidos!
* "Kara Hidden" no es mi nombre real, sólo es un seudónimo.

Amo ascoltare e tradurre delle canzoni italiane, e dato che sono bilingue, posso farlo personalmente, senza traduttori automatici e rimanendo fedele al significato originale del testo italiano. Ho creato questo blog per poter condividere questa musica così meravigliosa con tutti voi... Siate benvenuti!
* "Kara Hidden" non è il mio vero nome, ma soltanto uno pseudonimo.

I love listening and translating italian songs, and because of I'm bilingual, it's something I can do personally, without automatic translators and keeping the original meaning of the italian text. I have created this blog to share this so wonderful music with all you... Be welcome!
* "Kara Hidden" is not my real name, but only a pseudonym.

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Whisky facile: Storia della canzone

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"Voi non potete nemmeno immaginare quante volte mi sono sentito dire da un direttore di teatro, prima di entrare in scena: 'Mi raccomando Fred, entra barcollando con un bicchiere di whisky in mano, e posa il tuo primo sguardo su quella bionda in terza fila'. All'inizio tentavo di ribellarmi, ma poi mi dicevano che gli spettatori mi volevano così. Non sono mai stato capace di farmi immortalare da un fotoreporter mentre ero da solo: volevano sempre almeno due pupe vicino a me, o nella peggiore delle ipotesi, una bambola da una parte e un bicchiere di scotch dall'altra" (Fred Buscaglione)


Whisky facile

1958, L.Chiosso-F.Buscaglione, Ed. Melodi


Con questo brano del 1958 il musicista torinese parve esplicitamente passare dalla macchietta del "duro" alla Spillane alla propria macchietta ("Sono Fred, dal whisky facile"). Effettivamente il suo personale soprannome per il whisky era, appunto, "il facile".

Ha detto Giorgio Giacosa, sassofonista degli Asternovas: "Per bere Fred non badava a spese. Non l'ho mai colto in stato confusionale, eppure ci dava dentro: al mattino, quando ci si trovava al bar Sandro di via Verdi o eravamo in giro a suonare, si faceva 4-5 Pernod come ridere. Durante il giorno, lui e la moglie Fatima consumavano insieme più di una bottiglia di whisky".

Il paroliere Leo Chiosso, il miglior amico di Buscaglione, ha dichiarato: " Si diceva che lo facesse per stare dietro al personaggio che avevamo creato… Storie: Fred amava tantissimo il whisky, in particolare bourbon e scotch: ne beveva soprattutto a tavola e quando suonava. Ma non era certo un alcolista: la sua non era una debolezza o una voglia irrefrenabile, ma soltanto una grande passione per quel liquore che peraltro sopportava benissimo. Tant'è che nessuno lo ha visto ubriaco nemmeno in un'occasione. Negli ultimi tempi aveva cominciato a soffrire di acidità di stomaco, e quindi soltanto dopo cena si concedeva qualche bicchiere di quelli giusti. 'Il whisky facile ti sta diventando difficile, forse ti conviene rinunciare del tutto', gli dicevamo in tono scherzoso… 'Già, e poi cosa penserà di me la gente', diceva, scoppiando a ridere".

Nel 1959 Chiosso e gli Asternovas vennero a sapere che in occasione di un check-up fatto a Bologna un medico aveva riscontrato che il fegato di Fred versava in condizioni disastrose. Ma il cantante non rinunciava a tenere un bicchiere nel taschino della giacca; soltanto che al posto del whisky ci metteva del tè, che aveva lo stesso colore. Il che farebbe pensare che per Buscaglione il bicchiere, questa sorta di emblema della vita dissoluta, era anche una sorta di talismano, cui Fred rimaneva attaccato per paura di perdere il successo. Nel 1959, in un'intervista riportata nel libro "Il grande Fred" (di Maurizio Ternavasio, Lindau Editore), dichiarò laconico: "Ho cominciato troppo tardi. Il successo mi ha preso a tradimento e in fondo mi ha deluso. Ho capito che, se riesco a durare ancora un paio d'anni sono a posto. Mi occorrono due anni, non di più. Fingerò di avere una vitalità che non ho, scriverò e canterò le canzoni più pazze. Poi, prima che la gente mi volti le spalle, Fred ridiventerà Ferdinando Buscaglione, di professione pensionato".
Il whisky come elisir del successo, dunque, oltre che come consolazione all'innata malinconia e ai sempre più difficili rapporti con la moglie. Ecco ad esempio una velenosa dichiarazione di Fatima Robins, rilasciata nei giorni di più aspra crisi del loro legame: "Mio marito avrà il whisky facile, ma certo non il successo facile. Si è lasciato inebriare dall'ondata di fortuna diventando addirittura un altro uomo, diverso da quello che ho sempre conosciuto".

Il brano è tra l'altro legato a una delle più note apparizioni televisive di Buscaglione, al Musichiere di Mario Riva. Il popolarissimo presentatore lo aveva sentito suonare alle Grotte del Piccione di Roma nell'autunno 1958: all'epoca, del cantante si parlava a Roma, a Milano, nelle località di mare dove c'erano dei locali - ma nonostante l'exploit di 'Che bambola', dell'anno precedente, per milioni di italiani era ancora uno sconosciuto senza volto. Fu pertanto un momento decisivo quello in cui Riva, uscendo dal night capitolino, disse a uno dei proprietari: 'Bravo quello coi baffetti, mandamelo domani sera al Musichiere'. Nel corso dello show, Buscaglione eseguì 'Whisky facile' con l'accompagnamento da un coro di bambini, che tra una strofa e l'altra stigmatizzava il suo comportamento:

Fred - Sono Fred dal whisky facile. Son criticabile, ma son fatto così.
Bambini - Male, male !
Fred - Non credete, non sono un debole.
Bambini - Sì, lo sei!
Fred - Mi han fatto abile…
Bambini - Come mai?
Fred - ...poi la guerra finì.
Bambini - Buon per te…Se c'è una cosa che gli fa tanto male, è l'acqua minerale…
Fred - Bravi! Io non la posso bere.
Bambini - Così non va…
Fred - Ho il whisky facile…
Bambini - Così non va. Sei cattivo.
Fred - Son sempre amabile…
Bambini - Non è vero. Ma sei fatto così.
Fred - Beh, ognuno è fatto a suo modo.
Bambini - Tu sei un debole.
Fred - A me? Un debole? Ma che cosa dite…


Interpreti

Nato a Torino nel 1921, Ferdinando - Fred - Buscaglione frequenta il Conservatorio Giuseppe Verdi: per pagarsi gli studi, suona il contrabbasso e il violino in piccole formazioni locali, esibendosi ogni tanto anche come cantante. Durante la guerra, viene catturato dalle truppe americane e si ritrova in Sardegna - dove il suo talento viene notato dai "carcerieri", che lo fanno suonare con la band che trasmette dalla radio alleata di Cagliari. Finita la guerra torna a Torino e si rimette a suonare in giro per il nord Italia - ma è a Lugano che incontra l'amore della sua vita, la contorsionista algerina Fatima Robin. Il vecchio amico Leo Chiosso lo convince a scrivere canzoni insieme: una di queste, "Tchumbala-bey", nel 1953 diventa un piccolo successo grazie all'interpretazione del concittadino Gino Latilla, che diverrà il suo pigmalione discografico. Nel 1956 il brano che dà la svolta alla sua carriera: "Che bambola", che vende 980mila copie senza, praticamente, alcuna promozione pubblicitaria. Buscaglione diventa una star e impone uno stile da "duro" colmo di ironia e swing: lui e il suo gruppo, gli Asternovas, diventano l'attrazione più contesa dai locali italiani.
Fred, sempre in team con Leo Chiosso, inanella una serie di successi: "Teresa non sparare" (1957), "Eri piccola cosi'" (1958), "Love in Portofino" e "Guarda che luna" (1958), viene chiamato dal cinema (memorabile il film "Noi duri") e dalla pubblicità (alla Pasticca del Re Sole mormora: "E pensare che eri piccola così"…). Ma proprio come un divo americano, la notte del 3 febbraio 1960 il 38enne Buscaglione va a schiantarsi contro un camion con la sua Thunderbird rosa in una strada di Roma. E' una notte storica per il costume italiano: poche ore prima è stato proiettato "La dolce vita" di Fellini - secondo alcuni, i due eventi simboleggiano la fine degli anni '50, e l'inizio dei '60.


Gli autori

Fred Buscaglione

La vita di Leo Chiosso, autore di canzoni celeberrime (si pensi a "Parole, parole, parole", "Torpedo blu", "Montecarlo"), e di un'infinità di programmi televisivi, tra cui "Canzonissima" del 1962 con Dario Fo e Franca Rame, è fortemente legata a quella di Fred Buscaglione. Amici già in tenera età, i due furono separati dalla guerra ("ero deportato in Polonia, lui in Sardegna prigioniero degli americani: un giorno alla radio gli fecero suonare un pezzo e capii che era ancora vivo"). Al ritorno del musicista a Torino i due cominciarono a scrivere canzoni. Fu proprio grazie a "Che bambola" che, nel 1956, Fred Buscaglione diventò rapidamente "divo".


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