Non ti scordar di me
1935, E.De Curtis - D.Furnò, Ed. Sugarmusic
Brano scritto nel 1935 da due autori napoletani, il paroliere Domenico Furnò e l'illustre Eugenio De Curtis. La canzone, un valzer lento con echi di melodramma, fu lanciata addirittura da Beniamino Gigli nel film omonimo, diretto da Augusto Genina e girato ad Amburgo, in Germania. Il 45enne Gigli, alle prese con la prima delle sue numerose esperienze cinematografiche, interpretava (inevitabilmente) un tenore che riconquistava l'amata grazie alla sua voce e a tale canzone.
Il successo fu pressoché unanime - si ricordi che molta gente non aveva mai visto il cantante, che all'epoca aveva ereditato il "trono" di Caruso: ci fu anche qualche punta di fanatismo (un'ammiratrice scrisse al suo beniamino di aver visto il film 76 volte in un mese). Tuttora la pellicola è una dalle più apprezzate dagli ammiratori del cantante: la trama è piuttosto prevedibile, ma anche una traccia sonora con tutti i limiti dell'epoca mostra un Gigli in grande forma: durante il film propone il brano tre volte (in un caso anche con l'accompagnamento di De Curtis), scegliendo ogni volta un approccio diverso, a sottolineare la sua duttilità vocale e la sua padronanza del "chiaroscuro".
'Non ti scordar di me' in questi anni è diventata uno 'standard' presente nel repertorio di molti tenori: Carlo Bergonzi l'ha eseguita come brano di commiato dalla Scala, e Luciano Pavarotti la esegue pressoché regolarmente - ricavandone anche uno dei suoi tipici duetti in occasione di un concerto della serie "Pavarotti International", facendosi accompagnare dalla cantante pop Vanessa Williams (1998). Il pezzo si presta in effetti anche ad arrangiamenti più moderni, come ha dimostrato Sergio Leonardi, che nel maggio 1968 l'ha riportata in hit-parade in una versione quasi "beat".
Autori
Edoardo De Curtis, nato a Napoli nel 1875, crebbe in una famiglia di artisti (nella quale si può includere un cugino, destinato a diventare attore comico col soprannome di Totò). Dopo aver studiato pianoforte e composizione al Conservatorio S.Pietro a Majella, nei primi anni del Novecento si affermò come uno degli autori italiani di maggiore successo: tra le canzoni da lui firmate, 'Torna a Surriento', 'Voce 'e notte', 'Amalia', 'Tu ca nun chiagne'. Insieme al paroliere Domenico Furnò firmò 'Non ti scordar di me' e 'Ti voglio tanto bene', scritte per la voce di Beniamimo Gigli, del quale era diventato pianista. Con Gigli tenne numerosi concerti in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti, e collaborò con il celebre tenore anche per le musiche dei suoi film.
Interpreti
Beniamino Gigli, nato a Recanati nel 1890, era il figlio di sacrestano, e da ragazzo cominciò a cantare nel coro della chiesa. A 24 anni vinse un concorso canoro a Parma - e lo stesso anno debuttò a Rovigo ne "La Gioconda". Rapidamente la sua reputazione crebbe, e presto si ritrovò ad interpretare opere in tutta Italia; nel 1919 si esibì a Buenos Aires e nel 1920 al Metropolitan di New York. Stabilitosi in America, fece ritorno in Italia nel 1932 e si schierò con convinzione a fianco del regime fascista - cosa che gli procurò qualche problema dopo la Liberazione, ma non gli impedì di riprendere la carriera già nel 1945. Nel 1956 si ritirò e nel 1957 morì a Roma.
Altri interpreti:
Luciano Pavarotti
Sergio Leonardi
Gino Bechi
Giuseppe Di Stefano
Tito Schipa
Claudio Villa
Luciano Virgili
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