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Nessuno: Storia della canzone

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Nessuno

1959, E.Capotosti - A.De Simone. Ed. Melodi


Al Festival di Sanremo del 1959 due cantanti milanesi presentano una canzone firmata De Simoni - Capotosti.

La prima, Wilma De Angelis, la propone in versione melodica. La seconda, Betty Curtis, offre di questo "slow fox" un'interpretazione più moderna e "swing", nella scia della "rivoluzione degli urlatori" avviata da Tony Dallara.

Per la Curtis (vero nome: Roberta Corti) è un compito non nuovo, tipico dell'epoca in cui al Festival la stessa canzone è cantata da due cantanti: in quella stessa edizione, ha il compito di svecchiare anche "Un bacio sulla bocca" (il cui interprete principale è Claudio Villa), e "Una marcia in Fa", per la quale duetta con Johnny Dorelli - a porgerla in modo più accettabile per i meno giovani sono Claudio Villa e Gino Latilla.

"Nessuno" riesce ad arrivare in finale, ma non vince. In effetti il brano non porta fortuna alle sue prime interpreti, come scrive Cenzino Mussa in "Sanremo 50": "Wilma e Betty hanno speso un patrimonio per i loro abiti da sera, ma quando arrivano in teatro scoprono che alcuni vandali hanno imbrattato le loro preziose toelette. Panico, lacrime, vestiti di riserva. Il giorno dopo la Curtis, che si presenta con una gonna a palloncino di raso verde smeraldo riceve una busta piena di polverina che fa starnutire".

La canzone non porta troppa fortuna nemmeno ai due autori, De Simone e Capotosti, i quali non riuscirono più a partecipare al Festival, anche se ottennero un certo successo con "Il primo mattino del mondo", cantata da Milva, nonché allo Zecchino d'Oro del 1963 con "Non lo faccio più".

"Nessuno" era evidentemente destinata a portare bene a una sola persona: una giovane cremonese semiesordiente, Anna Maria Mazzini, in quel periodo conosciuta con due nomi: Baby Gate e Mina.


Una rivoluzione nell'interpretazione

Nell'ottobre del 1959, nella trasmissione "Canzonissima", Mina e Wilma De Angelis interpretano il brano alternandosi. L'interpretazione di Mina risulta irresistibile, e per molti simboleggia la nuova musica che si accinge a spazzare la vecchia. Nelle classifiche di vendita Mina "ottiene il suo primo hit, con il quale surclassa le vendite delle sue colleghe. Come? Semplicemente massacrando la canzone. Spezza infatti la melodia, triplica il ritmo, elimina il salto di tonalità, canta senza il minimo interesse per il testo. Spezza le parole in sillabe, aumentando il numero delle note, raddoppiando le U." (Gianni Borgna, "Storia della canzone italiana")

Roberto Favaro, nel volume "Mina, una forza incantatrice" (Euresis Edizioni) parla anche di "ampliamento o spostamento semantico, per cui la parola cantata, acquistando una nuova forma di significante, porta direttamente a un nuovo significato sonoro, a una nuova parola sonora, magari senza un senso logico preciso, ma con una nuova unità fonetica, con accenti, vocali e consonanti usate per condurre verso nuovi luoghi quell'urlo già da lì potentemente espressivo".

Betty Curtis ha in seguito confessato che vedere Mina ottenere tanto successo dopo che la sua versione era passata quasi inosservata non le fece molto piacere, ma in seguito la giovane cremonese le aveva confidato di essere una sua ammiratrice. Peraltro, dopo aver fatto coppia con lei nel Festival del 1960, con "Non sei felice", si tolse la soddisfazione di batterla in quello del 1961, vinto con "Al di là". Mina, che quell'anno cantava "Le mille bolle blu", non arrivò tra i primi tre, e del resto non è mai riuscita a vincere il Festival della Canzone Italiana.


In TV esplode Mina

"Fu per me, come per tanti, un'esperienza memorabile, quella del 4 aprile 1959, quando quella sconosciuta cantante apparve in televisione, al "Musichiere" di Mario Riva, interpretando "Nessuno". So che è facile dirlo adesso, ma mi convinsi subito che mi trovavo di fronte a una rivelazione. Al minimo, per intanto, a una voce assolutamente diversa" (Edoardo Sanguineti)


Subito dopo il festival cui la De Angelis e la Curtis hanno presentato il brano di Capotosti e De Simone, nel febbraio 1959 la semisconosciuta, non ancora 19enne Anna Maria Mazzini pubblica il suo sesto singolo (notare che gli altri 5 sono usciti nel ridottissimo spazio di tre mesi, tempi inconcepibili per la discografia attuale, che prevede scadenze molto più dilatate). Il 45 giri, il quarto pubblicato col nome di Mina (gli altri due erano usciti a nome Baby Gate) è composto da due brani presi dal festival: "Tua", il brano-scandalo di Jula De Palma (lato a), e "Nessuno" (lato b).

La prima interpretazione pubblica di "Nessuno" avviene al Festival rock del Palazzo del Ghiaccio di Milano, cui prende parte anche Adriano Celentano.
Ma a lanciare in orbita la cantante e la canzone è la nascente televisione. Il 1 marzo la cantante viene invitata a proporre il brano a "Lascia o raddoppia". Ricorda Roberto Leydi, all'epoca nel team che sovrintendeva al popolarissimo telequiz:

"Aveva un abito nero lungo, senza spalline, e la preoccupazione dei funzionari della Rai era quel sobbalzare di tette che, sul ritmo del rock, minacciavano ad ogni istante di saltar fuori dal vestito. Ma il seno, pur gagliardamente sobbalzando, non saltò su oltre il limite della decenza televisiva del momento e Mina ebbe il suo battesimo in tv. Mi dispiace di non ricordare i commenti di Mike Bongiorno, ma ho ben presente la sua faccia durante l'esibizione di Mina. Si poteva leggere tutto lo sconcerto di un conformista per bene innanzi a uno spettacolo certo un po' riprovevole, e contemporaneamente tutta l'ammirazione di un uomo di spettacolo innanzi a un fenomeno che, inserito quasi in un angolo, per tre minuti, in una trasmissione di quiz, dominava la scena, la platea e, certamente, la folla dei telespettatori. E forse un poco di stizza per quella ragazzona cremonese sconosciuta che gli rubava la scena" (tratto da "Mina: una forza incantatrice", edito da Euresis)

Poche settimane dopo (4 aprile 1959), durante lo show "Il musichiere" di Mario Riva, il pubblico italiano vede e sente qualcosa di totalmente nuovo. Mina è inserita in una piccola scenografia, e ne approfitta per enfatizzare il suo modo di interpretare "Nessuno". Se nel 1958 Modugno aveva stupito allargando le braccia durante "Volare", rompendo con una tradizione di cantanti immobili e con la mano sul cuore, Mina fa ancora di più: si dimena, dondola testa, braccia e spalle a tempo di swing, non si cura di nascondere le ascelle non depilate, mentre trascina le sillabe, "singhiozzando" saltuariamente il brano in stile Platters.


Interpreti

Mina

Nome d'arte di Anna Maria Mazzini, nasce a Busto Arsizio, Varese, il 25 marzo 1940. Nel 1959, proprio con la canzone "Nessuno", sconvolge le platee televisive con la sua voce a la sua carica esplosiva. Nei primi anni Sessanta da urlatrice, quale era, passa ad un genere più raffinato interpretando canzoni come "Il cielo in una stanza" di Gino Paoli. Fino ai primi anni Settanta è protagonista di molti varietà televisivi, ma successivamente si ritira dalla scena pubblica (la sua ultima apparizione in concerto risale al 1978) trasferendosi definitivamente a Lugano. Non interrompe però la sua carriera di interprete di grandi successi incidendo quasi ogni anno nuovi album.

I maggiori successi (impresa quasi impossibile nel caso di Mina!!)

Nessuno (1959)
Tintarella di luna (1959)
Una zebra a pois (1960)
Il cielo in una stanza
E se domani (1964)
Se telefonando (1966)
Parole parole parole (1972)

Altri interpreti:

Betty Curtis
Wilma De Angelis
Robert Chanel
Tony Dallara
Jula De Palma
Johnny Dorelli
Nico Fidenco
Miranda Martino
Nilla Pizzi


Fonte: Link

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