Montecarlo
1960, L.Chiosso - P.Calvi, Ed. Ivana
Cartolina musicale particolarmente accattivante, il cui testo venne scritto da Leo Chiosso (che già aveva celebrato l'altra estremità della riviera ligure proprio con Johnny Dorelli, grazie a 'Love in Portofino') nel 1960, dopo essersi ripreso dalla perdita dell'amico fraterno Fred Buscaglione.
Avvalendosi di un arrangiamento dall'impeccabile leggerezza 'vacanziera' di un Pino Calvi in vena di swing, consentì a Dorelli di mettere in mostra le sue potenzialità di interprete brillante, con buona pace di chi lo accusava di "appoggiare" la sua voce con esagerata affettazione. Il 25enne cantante, lanciatissimo dalle vittorie sanremesi al fianco di Modugno, era in effetti già da allora ai ferri corti con i critici, che lo ritenevano troppo rigido per proporsi, come pareva sua intenzione, nelle vesti di "crooner" alla Sinatra.
"Io piaccio al pubblico perché canto…come si parla", ebbe a sfogarsi nel 1962 l'interprete brianzolo. "Non vado in cerca di effettini o effettacci. Mi sforzo di presentare le mie canzoni con la massima semplicità. Chi ama gli istrioni non può certo ammirare me: gridolini e saltelli non sono affar mio. Per me la vera canzone è sinonimo di semplicità e compostezza", concludeva Dorelli, alludendo a Joe Sentieri, Celentano, Dallara e agli "urlatori" in genere.
Particolarmente azzeccato l'inquadramento storico della canzone suggerito dal critico Dario Salvatori, che ricorda come attorno al 1960 "gli italiani scoprono la villeggiatura di massa a la motorizzazione non è più negata a nessuno. Però continuano a sognare i luoghi mitici e lontani da raggiungere, quelli sì, soltanto con l'immaginazione. Anche se non lontanissima, Montecarlo ci rientra in bellezza, grazie anche al nascente mito del principato". Di tale mito, e del celebre casinò, fu tra l'altro vittima lo stesso Dorelli, che ha confessato di avervi perso il cachet di due serate. "Da quella sera, col gioco ho chiuso".
Interpreti
Johnny Dorelli
Nato a Meda (Mi) il 20 febbraio 1937, Giorgio Guidi ha un padre cantante, Nino, del quale già in tenera età segue le orme - anche fisicamente, visto che a 12 anni si trova con lui a Broadway, ottenendo le prime piccole parti come interprete di musical. Visto che Guidi senior ha come nome d'arte Giovanni D'Aurelio, Guidi junior gli "ruba" il mestiere e anche il nome americanizzato ("Dorelli" è "D'Aurelio" pronunciato all'inglese). Tornato a Milano, nel 1957 il giovane è cantante fisso nel gioco di Mario Riva "Il Musichiere". L'anno seguente, il trionfo a Sanremo in coppia con Domenico Modugno, con la leggendaria 'Nel blu dipinto di blu'. Nel 1959, con la canzone 'Piove', la coppia si ripete: il sodalizio funziona grazie alle caratteristiche opposte dei due interpreti - Dorelli è il contraltare elegante, "alla Sinatra", del sanguigno Modugno. E' l'inizio della invidiabile carriera del giovane "crooner" milanese, che nei decenni successivi rivelerà il suo eclettismo affiancando all'attività di cantante quella di presentatore alla radio e in tv, nonché coltivando il suo talento di attore, che gli porterà numerose soddisfazioni sia al cinema che a teatro.
Autori
Pino Calvi nasce a Voghera. Pianista, concertista direttore d'orchestra e compositore, impone negli anni '60 il suo personalissimo stile.
Leo Chiosso, autore di canzoni celeberrime (si pensi a "Parole, parole, parole", "Torpedo blu", "Montecarlo"), e di un'infinità di programmi televisivi, tra cui "Canzonissima" del 1962 con Dario Fo e Franca Rame. La sua vita è fortemente legata a quella di Fred Buscaglione. Amici già in tenera età, i due furono separati dalla guerra ("ero deportato in Polonia, lui in Sardegna prigioniero degli americani: un giorno alla radio gli fecero suonare un pezzo e capii che era ancora vivo"). Al ritorno del musicista a Torino i due cominciarono a scrivere canzoni.
Fonte: Link
0 COMENTARIOS:
Publicar un comentario
Bienvenid@! / Benvenut@!
Escribe un comentario / Lascia un commento
¡Gracias por tu visita!