Indiano: "Grande Capo Palla Pesante, vogliamo la pioggia".
Grande Capo (Daniele Pace):
"Va bene... di Pace-Panzeri-Conte-Argenio, 'La pioggia'"
(dal film "Arrapaho")
La pioggia
1969, M. Panzeri-D.Pace-G.Argenio-C.Conti, Ed. Melodi
La fine degli anni '60 fu evidentemente caratterizzata dal maltempo, visto il susseguirsi di 'E' la pioggia che va' dei Rokes (sorpresi dal temporale anche in 'Che colpa abbiamo noi'), 'Rain and tears (Pioggia e lacrime)' degli Aphrodite's Child di Demis Roussos, 'Raindrops keep fallin' on my head' dal film 'Butch Cassidy', e 'Scende la pioggia' di Gianni Morandi. A un mese dalla vittoria di quest'ultima a Canzonissima, il tempo avverso tornò come protagonista del brano presentato da Gigliola Cinquetti a Sanremo 1969.
La cantante di Cerro Veronese era reduce da un'inaspettata eliminazione a Canzonissima, dove la giuria aveva osteggiato la sua 'Quelli eran giorni', ma la sua popolarità restava enorme in Italia (dove animava un programma radiofonico con Paolo Villaggio, dal titolo 'La bella e la bestia') e all'estero: nelle settimane antecedenti il Festival aveva fatto tappa in Canada e in Francia, e dopo Sanremo si sarebbe recata in Belgio, Germania, Argentina e Brasile. Nel presentare 'La pioggia', spiegò al settimanale "Bolero": "E' una canzone che si distacca un po' dal clichè che mi ha caratterizzato in questi ultimi anni. Non ha grandi pretese; credo però che sia adatta al Festival di Sanremo. E' così immediata che la si ricorda dopo averla ascoltata una volta. Il tempo è una marcetta. Tutto però è di livello superiore a 'Giuseppe in Pennsylvania', il pezzo con cui ho partecipato all'ultimo 'Disco per l'Estate'".
Il primo Festival dopo il fatidico '68 non fu occasione di particolari sconvolgimenti nella canzone italiana. Passarono quasi inosservate le apparizioni di Lucio Battisti (con 'Un'avventura') e Stevie Wonder, partner di Gabriella Ferri; il tentato suicidio di Anna Identici venne quanto più possibile minimizzato - come nel '67 con Luigi Tenco, lo spettacolo doveva andare avanti. Pettinata da Cele Vergottini, Gigliola salì sul palco con un abito corto con strisce argentate, confezionato da Pia Rame (sorella di Franca, la quale fu protagonista con Dario Fo di un non molto efficace Controfestival). Un look insolitamente kitsch, che fece passare in secondo piano le pose yè-yè dell'altra interprete del brano, la bionda France Gall. Nonostante il nome, quintessenza della francesità, la 21enne cantante era lussemburghese; aveva vinto l'Eurofestival con un brano di Serge Gainsbourg nel 1965, anno successivo alla vittoria europea di 'Non ho l'età'. "La canzone mi è stata consigliata da esperti discografici", spiegò la "lolita" transalpina. "A me, comunque, è piaciuta subito. La Cinquetti? La conosco di fama, ma non di persona. Se avessi potuto scegliere il cantante italiano con cui cantare, avrei scelto Morandi, è stato mio ospite in un mio show a Parigi, qualche anno fa". A vincere furono Bobby Solo ed Iva Zanicchi, interpreti di 'Zingara'. 'La pioggia', entrata in finale, andò al n.5 in hit-parade immediatamente dopo il Festival, il 22 febb 1969 (al n.1 si insediò Bobby Solo). Uscì dalla top ten il 3 maggio, quando tutte le canzoni di Sanremo - eccetto 'Ma che freddo fa' della 'rivelazione' Nada - avevano già abbandonato le prime posizioni.
La versione francese del brano, 'L'orage', ebbe un notevole successo in Francia, sia nell'interpretazione della Gall che in quella della Cinquetti. Qualche mese dopo, la Cinquetti commentò: "Mi sono presentata al Festival con una canzone allegra. Non puntavo alla vittoria, ma solo al successo commerciale. L'ho avuto. Sinora sono stati venduti 170mila dischi de La pioggia. A due settimane dal Festival non c'è male. (...) Cambiare repertorio? Non è mica così facile come sembra. Io ho spesso cantato canzoni molto belle che non hanno avuto un grosso successo discografico: la Bohème e 'Quelli erano giorni', per esempio. Ma dietro di me c'è una casa discografica che spende dei soldi e che quindi li deve anche guadagnare".
Autori e interpreti
Autori
Corrado Conti ha scritto per Gigliola Cinquetti "Il treno dell'amore" (1969) e "Sì" (1974), realizzata insieme a Pace, Panzeri e Pilat. Sostituendo Gianni Argenio a Pilat, si ha invece il quartetto di autori de "La pioggia" e de "L'ora giusta", interpretata da Orietta Berti. Conti e Gianni Argenio nel 1969 hanno scritto "The way it used to be", uno dei maggiori successi dell'inglese Engelbert Humperdinck. Argenio è inoltre tra gli autori del brano portato da Anna Identici e Antoine a Sanremo 1970, "Taxi" - i coautori sono gli "onnipresenti" Pace e Panzeri.
Daniele Pace è stato uno degli autori di maggiore successo della canzone italiana. E' scomparso nel 1985, dopo aver firmato una quantità notevole di successi della canzone italiana, a partire da 'Nessuno mi può giudicare'(1966) fino a 'E la luna bussò'(1979). Oltre ad aver costituito un terzetto semileggendario di autori con Mario Panzeri e Lorenzo Pilat, ha ottenuto un discreto successo come solista con la canzone 'Che t'aggia fa'(1979), e un impressionante successo di vendite con il gruppo goliardico degli Squallor, formato insieme al discografico Alberto Cerruti, al paroliere Giancarlo Bigazzi e al musicista Totò Savio.
Mario Panzeri uno dei più grandi autori della canzone italiana, ha firmato numerosi successi: solo per ricordarne alcuni, peraltro molto diversi tra loro, si possono citare 'Maramao perché sei morto', 'Pippo non lo sa', 'Non ho l'età', 'Nessuno mi può giudicare' e 'Aveva un bavero'.
Interpreti
Gigliola Cinquetti
nata a Verona il 20 dicembre 1947.
Esordisce a soli diciasette anni, vincendo il Festival di Sanremo. Alla fine degli anni Sessanta la Rai le dedica uno show in tre puntate, "Io, Gigliola", oltre a uno special di "Senza rete".
Altri interpreti:
France Gall
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