Letra y Traducción en español de Canciones Italianas · Italian songs lyrics with spanish translation · Testi di canzoni italiane con traduzione in spagnolo

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Adoro escuchar y traducir canciones italianas, y gracias a que soy bilingüe puedo hacerlo personalmente, sin traductores automáticos y manteniéndome fiel al significado original del texto italiano. He creado este blog para poder compartir esta música tan maravillosa con todos vosotros... ¡Sed bienvenidos!
* "Kara Hidden" no es mi nombre real, sólo es un seudónimo.

Amo ascoltare e tradurre delle canzoni italiane, e dato che sono bilingue, posso farlo personalmente, senza traduttori automatici e rimanendo fedele al significato originale del testo italiano. Ho creato questo blog per poter condividere questa musica così meravigliosa con tutti voi... Siate benvenuti!
* "Kara Hidden" non è il mio vero nome, ma soltanto uno pseudonimo.

I love listening and translating italian songs, and because of I'm bilingual, it's something I can do personally, without automatic translators and keeping the original meaning of the italian text. I have created this blog to share this so wonderful music with all you... Be welcome!
* "Kara Hidden" is not my real name, but only a pseudonym.

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MUSICA ITALIANA - Aprende italiano / español con 846

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INDICE Canzoni popolari italiane


LA CANZONE DELLA TAGLIAMENTO
BRIGATE NERE
A NOI LA MORTE NON CI FA PAURA
IL BRENNERO E' ITALIANO
LA CANZONE DELLA DECIMA
BATTAGLIONE "BARBARIGO"
CANZONE DEL "FULMINE"
INNO DEL 183° REGGIMENTO PARACADUTISTI "NEMBO"
INNO DEL BATTAGLIONE "LUPO"
STORNELLI DEL "BARBARIGO" E DEL "S. GIORGIO"
SUL FRONTE DI NETTUNO
STORNELLI DELLE BRIGATE NERE
NON DEPORREM LA SPADA
VOGLIAMO SCOLPIRE UNA LAPIDE
SAN MARCO
AL VENTO LE BANDIERE
LE DONNE NON CI VOGLIONO PIU' BENE
LE DONNE NON VI VOGLIONO PIU' BENE


LA CANZONE DELLA TAGLIAMENTO

Per voi ragazze belle della via
che avete il volto della primavera,
per voi che siete tutta poesìa
e sorridete alla camicia nera,
per voi noi canteremo le canzoni
dei nostri vittoriosi battaglioni.

Ohè camerati,
degli "M" decorati,
A noi!
Il Don ci ha battezzati
A noi!

Partiti dalla Roma madre antica
per continuar la marcia redentrice,
andammo nella Russia bolscevica
portando in cuor la fede innovatrice.
Ci precedette un'epica Legione
ci accolse il rombo cupo del cannone.

Ohè camerati...

Poi venne il dì dell'algido squallore
in riva al grande fiume dei cosacchi,
allor rifulse indomito il valore
che invermigliò la lotta negli attacchi.
La nostra "M" ormai dal tempo stinta,
dal sangue degli eroi venne ritinta.

Ohè camerati...

E quando a Roma noi ritorneremo,
e per le vie dell'Urbe sfileremo,
le nere insegne tutte insanguinate
dinnanzi al nostro Duce inchineremo.
Su di esse inciso v'è come nel quarzo
tutto il valor della "23 Marzo".

All'erta imboscati,
che gli "M" son tornati,
gli eroi,
sarete bastonati,
da noi!


BRIGATE NERE

BRIGATE NERE, avanguardia di morte
siam vessillo di lotte e di orror,
siamo l'orgoglio trasformato in coorte
per difendere d'Italia l'onor.

Viva l'Italia!
Fascisti, a noi!
Il Fascio è simbolo di tanti Eroi
Brigate nere, dai saldi cuori
contro i nemici di dentro e di fuori!

Come una rapida freccia che scocca
scatta il pugnale che sa vendicar;
siamo Fascisti, guai a chi ci tocca,
ogni nemico facciamo tremar!

Viva l'Italia!
Fascisti, a noi!
Il Fascio è simbolo di tanti Eroi
Brigate nere, dai saldi cuori
contro i nemici di dentro e di fuori!


A NOI LA MORTE NON CI FA PAURA

O battaglion toscano
il bello tu... sei tu
di tutta la Repubblica
la meglio gioventù

Qualcuno arriccia il naso
vorrebbe biasimar
ma noi non si fa caso
si tira a camminar.

E con in testa il nostro comandante
lo seguiremo lungo il suo cammin,
canta mitraglia la rumba fulminante
chè legionari siam di Mussolin.

A noi la morte non ci fa paura:
ci si fidanza e ci si fa l'amor,
se poi ci avvince e ci porta al cimitero
s'accende un cero e non se neparla più.

Vogliam morire tutti crocefissi,
per riscattare un'ora di viltà,
se ci restasse di vita un sol minuto
noi lo vivremo per un'eternità.


IL BRENNERO E' ITALIANO

Là dove Druso un dì passò, io ci ritornerò.
La vetta dell'Italia col mio cuor difenderò.
E guai a chi dal Brennero il cippo sposterà:
Bolzano e l'Alto Adige Italia resteran.

Lassù, lassù, lassù noi resterem,
tra i verdi boschi e l'azzurro ciel.
Lassù, lassù, lassù noi resterem:
sì, sì, noi resterem!

Bianco è il color dei nostri Monti Pallidi lassù
E rosso è il Catinaccio quando sta per tramontar,
e verde è l'alto pascolo: che mai si vuol di più
per dimostrar che il tricolor non si cancella più!

Lassù, lassù, lassù, ecc. ecc.


LA CANZONE DELLA DECIMA

Quando pareva vinta Roma antica,
sorse l'invitta Decima Legione,
vinse sul campo il barbaro nemico
Roma riebbe pace con onore.

Quando l'ignobil 8 di Settembre
abbandonò la Patria il traditore,
sorse dal mar la Decima Flottiglia
e prese l'armi al grido "Per l'Onore!".

Decima, Flottiglia nostra
che beffasti l'Inghilterra,
vittoriosa ad Alessandria,
Malta, Suda e Gibilterra.
Vittoriosa già sul mare,
ora pure sulla terra
Vincerai!

Navi d'Italia che ci foste tolte,
non in battaglia ma col tradimento,
nostri fratelli prigionieri o morti
noi vi facciamo questo giuramento:

noi vi giuriamo che ritorneremo
là dove Dio volle il tricolore,
noi vi giuriamo che combatteremo
finchè riavremo pace con onore!

Decima, Flottiglia nostra
che beffasti l'Inghilterra,
vittoriosa ad Alessandria,
Malta, Suda e Gibilterra.
Vittoriosa già sul mare,
ora pure sulla terra
Vincerai!


BATTAGLIONE "BARBARIGO"

1. Sul mare per la Patria combattemmo
la buona guerra contro l'oppressore;
sul mare i nostri morti deponemmo
con ciglio asciutto, fieri nel dolore.

2. Ma Giuda cambia in oro il miglior sangue,
cadono i lauri al vento che li schioma!
Un Uomo s'erge ancora, insonne, esangue,
con l'occhio fisso sull'eterna Roma.

Rit:
Barbarigo, Barbarigo,
battaglione dell'onore!
Brucia ed arde la tua fede,
la vendetta rugge in cuore.

3. Se la morte ci dà un bacio
caldo e rosso come un fiore,
sorridiam tra le sue braccia
alla Patria che non muore.

4. Vendute da un re vil le nostre navi,
da fanti a terra combatteremo noi!
Latraron nelle fogne i servi ignavi,
dal ciel ci benedissero gli Eroi.

5. Siamo quelli che siamo, e da nessuno
vogliamo onori o mendichiam l'alloro.
Di noi parlano i morti di Nettuno
Al mare ed alle stelle, e tra di loro.
Rit:

6. Il nome di Bardelli è un'ostia pura
che d'oro splende con la sua medaglia;
egli non dorme nella sepoltura,
ma marcia in testa a noi nella battaglia.

7. E dell'aspro Gianicolo le zolle
repubblicano han sangue che risplende;
e il nostro amore incendierà quel colle
dove ci chiama Garibaldi e attende.
Rit:


CANZONE DEL "FULMINE"

1. Santa Gorizia le campane scioglie
e suona a gloria a darci il suo saluto.
Le donne ci sorridon dalle soglie,
come chi trova un dolce amor perduto.
Ma i migliori di noi non son tornati:
li abbiam sepolti in una fredda sera
sotto Tarnova, e dormono placati
nel sogno, avvolti dalla lor Bandiera.

Rit:
Fulmine! Scatto, Travolgo e Vinco
è la tua impresa.
Sotto la Morte con la rosa in bocca,
chi può fermare l'anima protesa
verso le stelle, quando l'ora scocca?
Fulmine! Guizza di fiamma il tuo fulgente nome
sacro al fuoco, ora al Ciel vendicatore.
Femmina è la Vittoria e, per le chiome,
piegala a forza al bacio del tuo amore.

2. La spada abbiam raccolto sulla piana
di Tripoli, la spada di buon taglio
che impugnò vittorioso, a Bu Meliana,
Umberto Cagni. E in piedi è l'Ammiraglio
E ci addita la via: "Garibaldini
del mare avanti, avanti! Vincerà chi crede!"
E dietro l'orma sua cade Giombini,
gittando un fior di sangue alla sua Fede.
Rit:

3. Fulmine! Scatto, Travolgo e Vinco.
Ove sei marinaio che l'orrore
di una resa infamante tu deridi
e respingi la vita oltre l'Onore
gridando "Italia! Decima!" e t'uccidi?
La vita è senza peso. Pura, eccelsa
la Patria è fiamma al nostro invitto amore.
Vale solo la spada, se con l'elsa
la mano chiusa sa impugnare il cuore!
Rit:


INNO DEL 183° REGGIMENTO PARACADUTISTI "NEMBO"

1. All'armi, arditi dell'aria!
Col pugnal fra i denti e bombe a mano,
dal cielo scendiamo in battaglia,
sempre pronti a vincere o morir.
All'armi, all'armi, all'armi!
Pronti al lancio e al rombo del motor:
non tremar se fischia la mitraglia
ma lotta con fiducia e con ardor!

2. Sorridi, o mamma,
puoi esser fiera:
tuo figlio ardito
in terra e in ciel.
Egli combatte per la sua Bandiera
con fede ardente e di rincalzo il cuor!

3. Non pianger, mamma,
aspetta e spera;
tuo figlio ardito: ritornerà.
Non può morir sul campo di battaglia: Nembo!
Se vive eternamente in ogni cuor!

4. Sorridi, o mamma,
puoi esser fiera:
tuo figlio ardito
in terra e in ciel.
Egli combatte per la sua Bandiera
Con fede ardente e di rincalzo il cuor!

5. Non pianger, mamma,
aspetta e spera;
tuo figlio ardito: ritornerà.
Non può morir sul campo di battaglia: Nembo!
Se vive eternamente in ogni cuor!


INNO DEL BATTAGLIONE "LUPO"

Il Lupo va dove si lotterà.

1. Noi siamo gli arditi del Battaglione Lupo,
il nostro sangue al Duce si immola.
Il nome d'Italia la bocca fa gioir,
vogliam per la Patria o vincere o morir.

2. Guardateci il verde, noi siamo la speranza.
Vedete qui il rosso, è il sangue dei fratelli
che gridano vendetta dal bel, profondo mar.
Noi siamo fanteria, noi siamo marinar.

Rit:
Maggiore De Martino, guidaci tu all'assalto,
terremo sempre in alto il nostro Tricolor.
"Iterum Rudit Leo" è il nostro motto;
serriamoci più sotto, salviamo il nostro onor.


STORNELLI DEL "BARBARIGO" E DEL "S. GIORGIO"

1. Quando da La Spezia
partimmo un mattino
e per il fronte prendemmo il cammino,
oh, quanta gente ci salutava!
Oh, quanta gente che non ci andava!

Rit:
E gira gira l'elica
in fondo al mar,
questa è la vita a terra,
la vita in buca del marinar!

2. E giunti a Roma,
la capitale,
noi fummo accolti,
invero, un po' male...
da ogni parte
si udiva dire:
"Chi son quei pazzi
che vanno a morire?!"
Rit:

3. A Sermoneta
c'è un vecchio castello,
della regione
certo il più bello.
Quante granate
Scoppiavano in basso,
noi trovavamo
un grande sconquasso!
Rit:

4. E sono morti
già Spagna e Frezza,
hanno peccato
di leggerezza:
saran mandati
sotto processo
perché son morti
senza permesso!
Rit:

5. E fra Littoria
e Borgo Tre Ponti,
otto cannoni
sono già pronti.
A chi la gloria
Se tutto va bene?
A Carnevale!
E a noi le pene!
Rit:

6. E tra Cisterna
e il Lago Fogliano
c'è un marinaio
col mitra in mano.
Scarpe nel fango,
capelli alla Luna,
pensa alla mamma,
sogna la bruna.
Rit:

7. Oh, Barbarigo
lo sai tu perché
sì tante mamme
hanno pianto per te?
Perché volevamo
che il suolo romano
fosse bagnato
di sangue italiano.
Rit:


"SUL FRONTE DI NETTUNO"

1. Sul fronte di Nettuno,
bandiera nera!
È il lutto del San Marco
che fa la guerra.

2. Lutto del Barbarigo
che fa la guerra:
la meglio gioventù
che va sotto terra!

3. Quelli che son partiti
non son tornati:
in terra di Nettuno
sono restati.

4. Fanti del Barbarigo
in alto il cuore!
Sul fronte di Nettuno
c'è il Tricolore!

5. Fanti del Barbarigo
in alto il cuore:
in testa c'è Bardelli
col Tricolore!


STORNELLI DELLE BRIGATE NERE

Ci sparano alle spalle per le strade
che di venirci avanti hanno paura,
e per risposta noi delle Brigate
ai mitra abbiamo tolto la sicura

Chi siete? Io non lo so.
Chi siamo, ve lo dirò:
siam le Brigate Nere
abbiam la forza di spezzarvi il cuor.

Siam stati nel Piemonte e in Lombardìa
per rompere la schiena dei ribelli,
abbiam lasciato i morti per la via
con sulle labbra i nostri canti belli.

Chi siete? Io non lo so.
Chi siamo, ve lo dirò:
siam le Brigate Nere
abbiam la forza di spezzarvi il cuor.


NON DEPORREM LA SPADA

All'armi, all'armi ondeggiano
alte le insegne nere.
Fuoco! perdio, sui barbari,
sulle vendute [americane, britanne, rosse] schiere.

Già ferve la battaglia
al Dio dei forti, osanna!
la baionetta in canna
è giunta l'ora di pugnar!

Non deporrem la spada
non deporrem la spada,
finchè sia schiavo un angolo
dell'itala contrada.

Non deporrem la spada
non deporrem la spada,
finchè dall'Alpi al mare
non sventoli il tricolor.


VOGLIAMO SCOLPIRE UNA LAPIDE

Vogliamo scolpire una lapide
incisa su l'umile scoglio,
a morte il marchese Badoglio
noi siam fascisti repubblican.

A morte il re
viva Grazian,
evviva il fascio
repubblican!

Vogliamo scolpire una lapide
incisa su pelle di troia,
a morte la casa Savoia
noi siam fascisti repubblican.

A morte il re...


SAN MARCO

Popol d'Italia avanti avanti,
bagna nel mar le tue bandiere,
gente di mille primavere
l'ora dei forti suonerà.
Stretto il patto con la morte
chiusa in pugno abbiam la sorte,
sui leoni l'abbiam giurato
per l'eterna libertà, la libertà...

San Marco! San Marco!
cosa importa se si muore,
quando il grido del valore
con i fanti eterno sta.

Arma la prora o marinaio,
vesti la giubba di battaglia,
per la salvezza dell'Italia
forse doman si morirà.
Come a Lissa, così a Premuda
pugneremo a spada nuda,
sui leoni l'abbiam giurato
per l'eterna libertà, la libertà...

San Marco! San Marco!...


AL VENTO LE BANDIERE

Fratelli, amici!
Al vento le bandiere
Pronte le armi chè l’ora suonò.
Contro il nemico
o vincere o morire
Dio questa volta ci donò.

Guerra per la libertà
per la nostra terra.
Chi ha tradito pagherà
con la propria vita.

Italiani si cadrà
per la nostra libertà.


LE DONNE NON CI VOGLIONO PIU' BENE
(canto dei soldati della Repubblica Sociale)


Le donne non ci vogliono più bene
perchè portiamo la camicia nera
Hanno detto che siamo da catene
hanno detto che siamo da galera.

L'amore coi fascisti non conviene.
Meglio un vigliacco che non ha bandiera,
uno che non ha sangue nelle vene,
uno che serberà la pelle intera.

Ce ne freghiamo.
La Signora Morte
fa la civetta in mezzo alla battaglia,
si fa baciare solo dai soldati.

Sotto ragazzi,
Facciamole la corte!
Diamole un bacio sotto la mitraglia!
Lasciamo l'altre donne agl'imboscati.


LE DONNE NON VI VOGLIONO PIU' BENE
(canto delle ausiliarie della Repubblica Sociale)


Le donne non vi vogliono più bene
perchè portate la camicia nera.
Non vi crucciate, donne da galera
che tutti sanno avvinte da catene.

A voi fascisti, a voi, non si conviene,
chi rinnegò la patria e la bandiera,
chi si donò al nemico tutta intera,
chi ha stoppa in capo ed acqua nelle vene!

Voi che correte il Palio della Morte,
fra quattro mura intenti alla battaglia,
che per sorteggio, arride a voi soldati,
se un cuor di donna vi farà la corte,
che vi ha seguito sotto la mitraglia:
è un fuoco in meno in petto agli imboscati!

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